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Un grande protagonista dei numeri

In effetti, nel precedente articolo, si può notare che la storia vuole che prima, ci fosse una certa ignoranza nell’utilizzo dei numeri e della matematica in generale, ma su questo, personalmente, dall’alto della mia ignoranza, ho seri dubbi che le cose stiano veramente così.

Per fare qualche esempio, gli archeologi, ci dicono che, ad esempio, le piramidi sono state costruite con conoscenze matematica di altissimo livello. Nella stessa Sardegna, dove vivo, ci sono delle costruzioni, come ad esempio, sia i famosi Nuraghe che Pozzi Sacri, costruiti oramai con certezza, con conoscenze matematiche di alto valore e più 3000 mila anni fa.

Quindi, benché abbiamo questo tipo di storia che ci dice che l’intelligenza matematica proviene da questo o da quello, risalente al massimo al primo Medio Evo, i dati ci dicono che forse forse non era proprio così.

Per tornare a questo breve viaggio nei numeri, non si può quindi prescindere dal citare uno dei più famosi e grandi maestri della storia.

Più o meno attorno al 1170, nacque un personaggio che avrebbe rivoluzionato i numeri in tutto il mondo.

Il suo nome forse poco conosciuto, si chiamava Leonardo Pisano, un personaggio che è poi diventato famoso ma con un altro nominativo: Fibonacci.

Fibonacci è un nome conosciuto da tutti

Fibonacci pare facesse parte della comunità dei commercianti dell’epoca e, vivendo a Pisa non poteva essere diversamente, perché era il porto dove confluivano quasi tutte le navi in viaggio nel Mediterraneo, e siccome i numeri sono strettamente legati al danaro, ecco l’importanza della conoscenza matematica, la sua ingegnosità lo ha portato a sviluppare diverse tecniche e teorie matematiche per poter scambiare merci, danaro e calcoli di ogni genere, anche perché all’epoca, si conta che solo in Italia, c’erano ben 28 stati che battevano moneta, (oggi siamo ridotti male 🙂 ) 7 di queste solo in Toscana. Ma non solo, Pisa era anche un importante porto internazionale, quindi con scambi di monete anche di altre nazioni.

La parte più importante delle scoperte matematiche di Fibonacci, si devono al suo trasferimento in Africa, un grande porto che si trovava in Algeria, oggi Bejaja, dove vi lavorava il padre come coordinatore tra le dogane di Algeria e Italia. Il padre lo volle con sé sia perché dimostrava una grande attenzione ai numeri, sia perché pensava così di dargli una grande opportunità di studio e di lavoro.

Fibonacci iniziò a studiare approfonditamente i numeri, basandosi sulle figure dei numeri indiani.

Una sua citazione recita: “All’arte del calcolo attraverso le nove figure indiane, la conoscenza di quest’arte, mi piacque più di ogni altra cosa: imparai da tutti coloro che ne erano esperti, provenienti dal vicino Egitto, dalla Siria, dalla Grecia, dalla Sicilia e dalla Provenza.”

Queste sue stesse parole ci indicano chiaramente che i numeri erano ben diffusi sull’intero pianeta o quasi e che si trattava soltanto di arrivare a quella condizione che oggi dichiariamo costantemente come fonte di ogni crescita della conoscenza, ovvero, la condivisione.

Continua….. al prossimo appuntamento

Pietro Scala

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